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Associazione Forense Nazionale Italiana


MISURE EMERGENZIALI NEI TRIBUNALI.
IL SOLITO PROBLEMA: LE PERSONE


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MISURE EMERGENZIALI NEI TRIBUNALI: IL PROBLEMA E’ SEMPRE QUELLO: LE PERSONE

Una prima evidente criticità, che merita di essere stigmatizzata,  è stata la proliferazione di “protocolli” nei vari Tribunali e nelle Corti, diversificati a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale, che hanno macchiato la serietà dell’Amministrazione della Giustizia, manifestando l’inadeguatezza e l’evidente fuga dalle proprie responsabilità da parte del Ministro che, invece, avrebbe dovuto disporre un modello unico per tutto il Paese e non scaricare il fardello su Presidenti di Corti e Tribunali.E’ manifesta la difficoltà degli Avvocati a conoscere e coordinarsi con i vari “protocolli”, termini, decadenze ecc., adottati dai diversi Uffici.
Su questo punto, va registrata e contestata anche la colpevole latitanza delle istituzioni forensi. Credo che sia indiscutibile che il Covid-19 circoli ancora fra la popolazione e sia ancora pericoloso.
Per questo ritengo che l’accesso virtuale agli uffici giudiziari sia opportuno, ma deve essere assolutamente fluente e senza ritardi.  Sono del parere che il “non frequentare” fisicamente il Palazzo di Giustizia sia, allo stato, cosa buona a tutela della nostra incolumità e quella degli altri.  Ovviamente rimangono salve udienze particolari che, realmente, necessitino della presenza personale degli Avvocati e, perfino, di altre figure (dal p. Avvocato al CTU alle parti ecc.) che potranno tenersi in condizioni di sicurezza stante l’esiguo numero. Ovviamente ciò comporta la convinta partecipazione dei giudici e deli operatori di cancelleria nel comprendere che è richiesto uno sforzo di compartecipe assunzione di responsabilità per far funzionare un settore nevralgico del Paese quale è la Giustizia.
Invece molti hanno abusato di questo frangente di confusa emergenza, non solo per astenersi dall’emettere provvedimenti ma anche per rinviare cause “di pronta soluzione” a date impronunciabili e che rappresentano la negazione stessa della loro funzione e dello Stato di diritto. Di molti giudici non si hanno più “notizie” dall’inizio dei provvedimenti emergenziali, né delle r.o. assunte, né delle cause andate a sentenza, né dei provvedimenti invocati prima o in corso di “sospensione” per motivi urgentissimi.Lo sforzo di molti Presidenti di Tribunali e Corti italiane è stato vanificato proprio da questi atteggiamenti che imporrebbero un attento e costante monitoraggio e quindi le più severe repressioni.
Laddove i Giudici ed i Cancellieri sono stati parte attiva e compartecipe della gravità del momento il sistema degli appuntamenti per mail, della trattazione “cartolare”, delle –rare- udienze da remoto, ha funzionato e pure bene.
Al di là degli strumenti, il problema principale è sempre quello delle persone e della loro responsabilità. Rileviamo, però, l’insufficienza dello smart working per i funzionari delle cancellerie stante la inaccessibilità da casa al “siecic” ed al “sicid”; superare questo limite migliorerebbe sensibilmente il lavoro delle persone volenterose (che pur ci sono ed anche tante) ed i risultati sarebbero certamente apprezzabili e notevoli.Nelle more riteniamo, in via di massima urgenza e per il solo periodo emergenziale, si potrebbe disporre l’apertura delle cancellerie dalle ore 8,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 19,30 di tutti i giorni; sicché il personale turnerebbe fra mattino e pomeriggio per evitare il sovraffollamento delle stanze con il risultato della pronta risposta agli Avvocati (e quindi alle Parti che attendono) e, magari, l’abbattimento dell’arretrato.Vigilanza, monitoraggio, consapevolezza del proprio ruolo e della funzione svolta, leale collaborazione e molto buonsenso: basterebbe già questo per governare la Giustizia italiana fino al momento del “fine pericolo”.
E chissà che dopo non ci accorgeremo di aver approntato un sistema che forse funziona meglio del precedente o comunque dal quale trarre idee di miglioramento e potenziamento.
Avv. Enrico Calabrese – Presidente Nazionale AFNI

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