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Associazione Forense Nazionale Italiana

ASSEMBLEA NAZIONALE STRAORDINARIA DELL’A.F.N.I. – NOTO 25 GIUGNO 2022

  ASSOCIAZIONE FORENSE NAZIONALE ITALIANA PRESIDENZA NAZIONALE assoforensenazionaleitaliana@gmail.com  pec: afni@legalmail.it  Via Carcaci, 7 – Tel. 095 311642 – 95131 Catania * ASSEMBLEA NAZIONALE STRAORDINARIA   E’ convocata il 25 Giugno 2022 alle ore 9,30 presso la Sala degli Specchi di Palazzo Nicolaci in Noto, l’Assemblea Nazionale dei Soci dell’A.F.N.I.  con il seguente o.d.g.: - relazione del Presidente nazionale; - comunicazioni dei Presidenti Distrettuali e Circoscrizionali; - comunicazioni del Tesoriere nazionale; - ripresa attività sociale dopo il periodo emergenziale del Covid; - interventi; - varie ed eventuali. Catania, 7 Giugno 2022                                                  Avv. Enrico Calabrese   * PROGRAMMA DEI AVORI: ore 9,30: apertura dei lavori presso la Sala degli Specchi del Palazzo Nicolaci di Noto. ore 13,00 sospensione dei lavori dell’Assemblea ore 13,30 pranzo presso ristorante Ducezio in Noto ore 15,30  ripresa lavori. Ore 18,00 chiusura dei lavori.   ...

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PCT E VERITA’ DELLE DATE

    Nell’ottica di una propositiva collaborazione per il miglior funzionamento del PCT, che si è mostrato un valido supporto per l’attività forense – soprattutto nel campo del processo civile - l’A.F.N.I. Le chiede di intervenire sui competenti uffici, in particolare sul DGSIA,  rilevando: la necessità che nel fascicolo telematico venga inserita una colonna ove si mostri il giorno e l’orario in cui il Cancelliere o il funzionario addetto ha realmente reso visibile lo scritto o i documenti prodotti dalla parte specialmente da quando sono stati assegnati termini ad horas dai giudici alle parti (che così mai sapranno se l'altra ha tempestivamente ad horas provveduto). Allo stato viene indicata solo la data in cui il deposito è stato effettuato anche se ciò è stato reso visibile solo giorni dopo il che comporta una errata informazione al giudice ed una erosione dei termini per la parte la quale, eventualmente, debba replicare entro un certo numero di giorni. Ma ciò comporta, talvolta, non solo che l’avvenuto deposito di una costituzione al giudice risulti avvenuta prima dell’udienza quando in realtà è avvenuta dopo la celebrazione dell’udienza e pregiudicando il diritto di difesa dell’attore ovvero, nella migliore delle ipotesi, prolungando i tempi del processo per la rimessione in termini. andrebbe impedito – oppure segnalato appositamente e tempestivamente dalla cancelleria per esempio con la dicitura ”deposito tardivo” – il deposito tardivo di note o memorie avvenuto oltre il termine assegnato dal giudice (il quale potrebbe non accorgersene). Ciò si ritorce contro la parte che lealmente ha proceduto al deposito e premia – con evidente violazione del diritto di difesa – la parte che, slealmente, deposita dopo aver preso visione della difesa avversaria. Peraltro, essendo tali termini (in particolare quelli assegnati per la trattazione cartolare dell’udienza) non perentori la parte non leale non subisce alcun pregiudizio a discapito dell’altra parte. Forse, su tale ultimo profilo,  potrebbe essere interessante anche un approfondimento sulla rilevanza disciplinare di tale comportamento. Basterebbe poco per “affinare” il sistema e renderlo più giusto ed efficiente...

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VERSO LECCE …. VERSO LA DEBACLE?

I soliti noti, hanno il diritto di riproporsi per soddisfare la loro irrinunciabile vocazione di immolarsi allo spirito di servizio che li anima (come abbiamo visto ultimamente in tanti COA, in OCF, CNF, Cassaforense…). Però credo che anche gli altri, cioè i semplici Avvocati, abbiano il diritto di porre termine allo scempio della Professione e, se avessero un minimo di autostima, potrebbero anche farlo con molta semplicità: partecipando e non votandoli PUNTO non altro. Semplice no? Però a costoro – semprecchè esistano – bisogna pur dare/darci una possibilità di cambiamento e quindi emerge la necessità che si propongano Colleghi credibili e consapevoli che l’elezione sarebbe una iattura per la loro professione, per la loro famiglia, per il loro tempo libero, un sacrificio vero e probabilmente non apprezzato, ma una prospettiva e una nuova stagione per l’Avvocatura e, in definitiva, per la Giustizia. Non ci vuole coraggio ma solo dire “se volete io ci sono se no fate pure senza di me, anzi se non mi votate forse vi ringrazio, ma magari fate qualcosa”. Avv. Enrico Calabrese . Presidente Nazionale AFNI ...

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ASSEMBLEA NAZIONALE DELL’AFNI DEL 31 MARZO 2022

ASSOCIAZIONE FORENSE NAZIONALE ITALIANA Nell'assemblea nazionale svoltasi oggi ho notato un rinnovato interesse che spero riusciremo a capitalizzare. Abbiamo dovuto prendere atto degli impegni dell'Avv. Marco Mazzeo che ha lasciato la carica di Segretario Generale al quale, ancora una volta, condivido la mia vicinanza e il ringraziamento per quanto ha potuto fare per l'Associazione di cui rimane comunque Socio e Consigliere Nazionale. L'assemblea ha riconfermato tutti gli organi istituzionali eleggendo nuovo Segretario Generale l'Avv. Sergio Piccolo Salafia. Auguri al nuovo Segretario Generale che ringrazio per aver accettato l'incarico e che sono certo coadiuverà questo rinato interesse alla politica forense in uno dei momenti più bui dell'ultimo trentennio per l'Avvocatura e, diciamocelo, per la Giustizia italiana. Buon lavoro a tutti. Avv. Enrico Calabrese - Presidente Nazionale A.F.N.I. ...

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-GABRIELLA LAMICELA* -COA CATANIA: A VOLTE TORNANO.

Alcuni (pochi, per la verità) anni orsono, uno sparuto gruppetto di Colleghi decise di partecipare all’assemblea convocata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania per l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo. I Colleghi (e stiamo parlando di professionisti che, nella quasi totalità, vantavano un’anzianità superiore al ventennio), gran parte dei quali associati all’AFNI, avevano esaminato alcuni documenti e, decidendo di violare la pluriennale prassi (tanto insulsa quanto mortificante, per la quale l’approvazione del bilancio costituisce evento privo di alcun interesse, e viene quindi disertato dai più), avevano deciso di partecipare all’assemblea per formulare, pubblicamente, i propri rilievi e le relative perplessità. Giova precisare, a questo punto della narrazione, che alcune delle questioni che i Colleghi avevano deciso di sollevare attenevano a temi “politici”: si trattava, in sostanza, di contestare alcune scelte fatte dal Consiglio dell’Ordine, che non apparivano oggettivamente giuste. Una di esse, tuttavia, rivestiva un carattere estremamente più grave, in quanto evidenziava l’assunzione di comportamenti indubbiamente illegittimi da parte del Consiglio dell’Ordine, assunti su specifiche (quanto anch’esse illegittime) richieste formulate dal Consiglio Nazionale Forense. Chi scrive sa perfettamente che, in materia di bilanci (e, più in generale, in tutti i casi in cui si discute di “maneggio” di denaro) il termine “illegittimo” può assumere colorazioni particolarmente fosche, lasciando, al lettore poco attento, l’impressione che si parli di indebite appropriazioni di somme o, comunque, di illecite destinazioni di fondi: tuttavia, il caso che si intendeva sollevare non rientrava in questa categoria, in quanto, in sostanza,  non si imputava ai componenti del Consiglio alcuna illecita percezione o destinazione di somme. Il punto, invece, come direbbe un giurista, era costituito da comportamenti che si ponevano in aperto ed insanabile contrasto con specifiche disposizioni regolamentari. La questione, infatti, nasceva dalla circostanza per la quale, pochi anni prima (e precisamente durante lo svolgimento dei lavori del Congresso Nazionale Forense di Rimini) il Consiglio Nazionale Forense, aveva espressamente deliberato le modalità attraverso le quali, per il futuro, sarebbero stati sostenuti e distribuiti i costi necessari per lo svolgimento del Congresso Nazionale. Il meccanismo (sancito all’art. 7) non era particolarmente complesso (probabilmente l’avrebbe capito anche un avvocato alle prime armi, ben lontano, per anzianità e saggezza, dai componenti del supremo organo rappresentativo dell’Avvocatura di tutta l’Italia), e prevedeva che tali costi sarebbero stati sostenuti … dal Consiglio Nazionale Forense (mi scuso per l’uso del corsivo, che riporta in modo testuale la disposizione, ma si tratta di una deformazione professionale che, ormai, permea le...

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