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Associazione Forense Nazionale Italiana

ASSEMBLEA NAZIONALE DELL’AFNI DEL 31 MARZO 2022

ASSOCIAZIONE FORENSE NAZIONALE ITALIANA Nell'assemblea nazionale svoltasi oggi ho notato un rinnovato interesse che spero riusciremo a capitalizzare. Abbiamo dovuto prendere atto degli impegni dell'Avv. Marco Mazzeo che ha lasciato la carica di Segretario Generale al quale, ancora una volta, condivido la mia vicinanza e il ringraziamento per quanto ha potuto fare per l'Associazione di cui rimane comunque Socio e Consigliere Nazionale. L'assemblea ha riconfermato tutti gli organi istituzionali eleggendo nuovo Segretario Generale l'Avv. Sergio Piccolo Salafia. Auguri al nuovo Segretario Generale che ringrazio per aver accettato l'incarico e che sono certo coadiuverà questo rinato interesse alla politica forense in uno dei momenti più bui dell'ultimo trentennio per l'Avvocatura e, diciamocelo, per la Giustizia italiana. Buon lavoro a tutti. Avv. Enrico Calabrese - Presidente Nazionale A.F.N.I. ...

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DEMOCRAZIA, NUMERI E QUALITÀ: INTERVIENE IL PROF. UGO VILLANI

  DEMOCRAZIA, NUMERI E QUALITÀ: INTERVIENE IL PROF. UGO VILLANI: Avevo proposto una riflessione rilevando che il livello della politica oggi è più che "molto scarso" ed è, drammaticamente, la causa di tutti i mali . Se non fosse stato cosi oggi non saremmo a questo punto. Va rivisto il criterio della rappresentatività numerica rispetto alla necessaria qualità della rappresentanza eletta. È inutile nasconderlo ma occorre adottare dei correttivi che consentano di avere rappresentanti eletti democraticamente ma che siano in grado, ovvero abbiano la capacità e la competenza, di gestire la cosa pubblica per rappresentare degnamente ed autorevolmente, ai più alti livelli, l'Italia. Credo sia arrivato il momento di aprire il dibattito soprattutto fra i nostri costituzionalisti. Avv. Enrico Calabrese, Presidente Nazionale AFNI   All'appello non si è sottratto il Prof. Ugo Villani, fra l'altro, Professore emerito di Diritto internazionale, Università di Bari “Aldo Moro”, e Professore di Diritto dell’Unione europea, LUISS “Guido Carli” Roma. Il Prof. Ugo Villani interviene nel dibattito provocato, con l'autorevolezza e la chiarezza a Lui consueti.   Illustre e caro Presidente, sarebbe difficile dissentire dalla tua lucida analisi. Forse mai, nella storia repubblicana italiana, il livello della politica – e, principalmente, della classe politica – è stato così basso. Senza generalizzare, beninteso, nell’attuale legislatura non sono pochi i Parlamentari, anche in posizioni di responsabilità nelle Commissioni, il cui curriculum richiama i “dilettanti allo sbaraglio” della indimenticabile Corrida di Corrado. Persino nei due Governi Conte taluni Ministri si sono messi in luce solo per la scarsa competenza o per bizzarre dichiarazioni. Il basso grado di competenza si riflette anzitutto sulla qualità della legislazione, tra l’altro consistente in larga misura in decreti legge, che hanno più volte destato le preoccupazioni del Presidente della Repubblica. Purtroppo l’attuale classe politica rivela altresì una diffusa mancanza di cultura e di formazione politica. Se, ai tempi della prima Repubblica, poteva forse rimproverarsi ai politici di essere condizionati dalle “ideologie” (che implicavano, comunque, una visione e un disegno di progresso sociale), oggi l’assenza di riferimenti “ideali” favorisce operazioni di trasformismo motivate dal solo intento di conservare una quota di potere, se non, più banalmente, il proprio scranno parlamentare, soggetto a seri rischi in una futura competizione elettorale (tra l’altro in un Parlamento fortemente decurtato dalla riforma costituzionale). Credo che una carente coscienza politica sia in parte responsabile delle alleanze, apparentemente innaturali, tra formazioni dichiaratamente contrapposte che si sono realizzate dapprima nel Governo “giallo-verde”, successivamente nel disinvolto passaggio a quello “giallo-rosso” (restando immutato...

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Apertura e conclusioni del Convegno del 18  novembre 2019, a Catania,  Palazzo di Giustizia, su “Etica e Trasparenza nelle Istituzioni Forensi”

Benvenuti a tutti a nome dell‘Associazione Forense Nazionale Italiana  che oggi, a Catania, discute di cose di Avvocati fra Avvocati; e ne discute nella loro casa che è il Palazzo di Giustizia. Abbiamo voluto rendere visibile il principio che oggi noi Avvocati siamo qui a casa nostra a discutere di problematiche che ci riguardano e non ospiti. Oggi come Associazione ci troviamo a lottare per il rispetto della legalità, per la riaffermazione del prestigio e dell’orgoglio di essere Avvocati, nel pretendere di ripristinare prassi che inducano al rispetto della funzione dell’Avvocato e dell’Avvocato stesso, chè il rispetto non si chiede ma si ottiene. Le Associazioni vengono guardate spesso con sospetto oppure con sufficienza o con rassegnata supponenza da parte di chi ama lagnarsi senza però impegnarsi. Epperò oggi siamo qui a discutere proprio grazie all’A.F.N.I. e discutiamo di etica, di comportamenti, di dignità che non sono mere enunciazioni di stile ma che si ripercuotono concretamente sul nostro lavoro, sulla nostra quotidianità, confutando il concetto che la politica forense non risolve i problemi concreti dell’Avvocatura, come se la politica forense fosse un vezzo riservato a pochi eletti per filosofeggiare sul nulla. E’ vero esattamente il contrario. Le associazioni forensi non nascono, quantomeno non dovrebbero nascere, per contrapporsi pregiudizialmente alle istituzioni ma ne dovrebbero essere un valido ausilio e, nel contempo, però un attento vigile pronto ad intervenire – senza timori di sorta – per evitare comportamenti non corretti e distorsioni in danno della propria categoria ma anche dei singoli associati a cui deve fornire supporto Al di là del fatto che una buona idea rimane sempre una buona idea, a prescindere da chi provenga, il concetto di voce “unica” non sempre ha un valore positivo così come, specularmente, il “frazionamento” o le “mille anime” dell’avvocatura non necessariamente hanno un contenuto negativo. L’esistenza di una pluralità di formazioni, a cui corrisponda una pluralità di idee e proposte, è sempre un arricchimento per l’interlocutore che dovrà operare la sintesi e che quindi avrà davanti a sé un quadro complessivo quanto più esaustivo delle varie problematiche che lo indurranno ad operare una scelta piuttosto che un’altra. Ecco che questa considerazione ci ha indotto a costituire, insieme ad altre nove associazioni presenti, come noi, su tutto il territorio Nazionale, il Coordinamento Nazionale  delle Associazioni Forensi, dove riusciamo a trovare la sintesi ed il reciproco appoggio per sostenere le tante battaglie  che ci vedono impegnati in prima linea e molto...

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CARICHE SOCIALI A.F.N.I.

Consiglio Direttivo Nazionale     Direzione nazionale: Presidente: Avv. Enrico Calabrese, Foro di Catania Vice Presidente: Avv. Antonio Di Pinto, Foro di Trani Segretario Generale: Avv. Marco Mazzeo Viante, Foro di Catania Tesoriere: Avv. Rosa Maria Gaeta, Foro di Siracusa     Consiglieri: Avv. Giorgio Rizza, Foro di Catania Avv. Valeria Furnò, Foro di Torino Avv. Danilo Giannone, Foro di Siracusa Avv. Luca Andolina, Foro di Catania Avv. Giuseppe Fianchino, Foro di Catania Collegio dei Probi Viri: Avv. Francesco Cacciola, Foro di Catania - Presidente Avv. Graziella Costa, Foro di Catania Avv. Salvo Pace, Foro di Catania Avv. Luciano Ciulla, Foro di Catania Dott. p. Avv. Angelo Di Lorenzo, Foro di Ragusa Supplenti: Avv. Rosalinda Laudani, Foro di Catania Avv. Gaudia Muliere, Foro di Ragusa Comitato Scientifico: Prof. Avv. Ugo Villani - Presidente Avv. Antonino Ciavola, Foro di Catania Dott. Filippo Pasqualetto – Direttore Cancelleria del Tribunale di RG Dott. Filippo Morello – Notaio- Rosolini Avv. Luca Andolina, Foro di Catania Rag. Santa Andronico, revisore contabile Avv. Giuseppe Fianchino, Foro di Catania Rag. Sarah Severino, consulente lavoro - Catania Avv. Antonio Di Pinto, Foro di Trani Dott.ssa Consolata Rapisarda, revisore contabile – comm.sta - Catania Avv. Rosalinda Laudani, Foro di Catania Avv. Giovanni Vigneri, Foro di Catania Delegato alle comunicazioni, rapporti con la stampa, convenzioni e promozioni  associative: Avv. Enrico Gurrieri Coordinatore Sezione SCUG: Avv. Vittorio Cannizzaro Comitato Eventi: Dott. Angelo Di Lorenzo Avv. Lusyana Guccione Avv. Enrico Gurrieri Avv. Gaudia Muliere WEBMASTER: Sig. Salvo Guarnera ...

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Avv. Valeria Furnò * – Consigliere Nazionale dell’A.F.N.I. – il DDL Pillon- Riflessioni

DDL Pillon                                                           di Valeria Furnò *  Il DDL 735 (così denominato) ha sollevato  e solleva molti dubbi e preoccupazioni specie in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia alla bigenitorialità. Si è detto tutto o quasi sul NO di questa riforma e che, dal Nord al Sud, si riduce in un giudizio univoco:  una riforma, arrabattata e malfatta,  che mette al centro l'interesse dei genitori e non quello del minore, determinando come unico effetto concreto e assolutamente intollerabile, lo “sballottamento” dei figli da un genitore all'altro. I figli non sono pacchi ! In sintesi i punti essenziali: -Tempo diviso a metà tra mamma e papà, salvo diverso accordo;(Sarebbe logico comprendere in che modo l'affido condiviso può manifestarsi attraverso una suddivisione del tempo, da valutare caso per caso e non rinviando a norme di legge che, inevitabilmente, creerebbe ulteriori conflitti). -contributo diretto alle spese del figlio:  iniquo e diseducativo; iniquo  poiché,  nel caso di redditi differenti tra i coniugi,  non verrebbe tutelato la parte piu' debole così come avviene oggi, per le spese straordinarie ripartite in percentuali diverse; diseducativo poiché mette contro figli e genitori, poichè è evidente che ove il figlio ritenga insufficiente il contributo per il suo mantenimento da parte di uno dei due genitori, ovvero reclamasse che uno dei due genitori fosse inadempiente, la legittimazione attiva spetterebbe al figlio e non più al genitore “collocatario”, che funge da filtro fra genitore inadempiente e figlio; fenomeno ben più evidente nel caso di figli maggiorenni, ma non autosufficienti, i quali hanno preteso il contributo diretto in loro favore da pare del genitore obbligato o, direttamente da parte dei giudici, ex art. 337-septies c.c. (pur condividendo con l’altro la convivenza e creando spesso problemi di compartecipazione alla spesa ed all’economia complessiva del mènage famigliare). -mediazione familiare per le coppie ad alta conflittualità (tema dolente che affronterò di seguito); -contrasto alla c.d. “alienazione familiare” (quando un genitore allontana il figli dall'altro). Esperti di diritto e diverse associazioni hanno criticato questo Disegno di legge puntando l'attenzione su dinamiche familiari caratterizzate da violenza domestica. L'articolo 7 del disegno di legge dispone che una coppia con figli minorenni che voglia separarsi debba per legge (pena l'improcedibilità) iniziare un percorso di mediazione familiare. Chissà cosa pensava Pillon quando, sottoscriveva il principio secondo cui :” il ddl nasce dall'esigenza imprenscindibile di fare in modo che il conflitto familiare non arrivi in tribunale”, cercando di fare in modo che papà e mamma raggiungano un accordo sulla gestione...

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