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CAMBIATE LA PW ALLA PEC – Da La Repubblica.it

Presidenza del Consiglio con delega alla cybersecurity Il numero 1 della sicurezza cibernetica italiano, Roberto Baldoni, invita tutti i possessori di un indirizzo di posta certificata a monitorare i propri account dopo l'attacco dei giorni scorsi. Nel quale sono state esposte 500mila caselle di posta elettrica, tra le quali 98mila mail e password della pubblica amministrazione di ARTURO DI CORINTO 19 Novembre 2018 "CAMBIATE subito la password". Roberto Baldoni, il responsabile della cybersicurezza italiana presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è categorico. L'invito, rivolto a tutto il paese, è la conseguenza di un gravissimo attacco informatico che ha esposto 500.000 caselle di posta elettronica certificata causata dalla violazione dei server di un noto fornitore del servizio. Secondo le prime e parziali indagini adesso gli hacker hanno in mano gli identificativi Pec di 98.000 utenti tra magistrati, militari e funzionari del Cisr, il Comitato Interministeriale per la sicurezza della Repubblica che comprende appunto i ministeri della Giustizia, degli Interni, della Difesa, degli Esteri, dell'Economia e dello Sviluppo Economico, la stessa Presidenza del consiglio dei ministri e dell'Autorità delegata. L'attacco e gli attaccanti. L'attacco, cominciato il 12 novembre e subito notificato alle autorità, ha determinato il blocco precauzionale dei servizi di posta elettronica presi di mira dai criminali informatici e fatto scattare le prime contromisure, come la chiusura dei tribunali i cui operatori sono finiti nel mirino degli hacker. Anche questo ha confermato Baldoni, da sette mesi a capo della struttura tecnica che si occupa di rispondere alle "crisi cibernetiche" che hanno luogo nel nostro paese. Il professore, noto per la sua competenza - è il primo civile ad assumere il ruolo di vicedirettore generale del Dipartimento per le informazioni per la sicurezza della Presidenza del Consiglio con delega alla cybersecurity - ha poi aggiunto che "viviamo in un mondo sempre più complesso e sempre più dipendente dai dati. Ci dovremo abituare a questo tipo di attacchi e diventare sempre più rapidi nella capacità di rispondergli limitando i danni. Da questo punto di vista è stata una grande esercitazione per il sistema paese a cui hanno collaborato con efficienza tutte le strutture deputate come il Cioc (il Centro Interforze Operazioni Cibernetiche) e il Cnaipic (Centro Anti Crimine Informatico e per la Protezione delle Infrastrutture Critiche)". In conferenza stampa, la prima di un vicedirettore del Dis, lo "zar digitale" non ha voluto citare la telco attaccata (che sarebbe il centro dati Telecom di Pomezia), né il sistema operativo bucato...

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Già nel 1750 A.C ….articolo 5 Codice di Hammurabi, 1750 A.C.

“Qualora un giudice esamini un caso, raggiunga una decisione, e presenti il suo giudizio per iscritto; qualora poi un appaia un errore nella sua decisione, e ciò dipenda da sua colpa, paghi allora dodici volte la multa da lui stabilita nel caso, e sia pubblicamente rimosso dal posto di giudice, né mai più vi sieda per rendere giustizia” (articolo 5 del Codice di Hammurabi, 1750 avanti Cristo)....

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